Come si usa dire, “senza alcun rossore in faccia”, il Presidente di quella stessa Confindustria che da Palazzo d’Orleans faceva il brutto e il bruttissimo tempo, attacca a gamba tesa chi, con le proprie scelte amministrative sempre all’insegna della legalità e del rispetto delle regole, ha difeso il territorio da orribili speculazioni edilizie, pseudo-industriali e pseudo-innovative, favorendo quel turismo e quello sviluppo sostenibile che uniscono bellezza ed economia in Sicilia.
È stato grazie ai viticoltori siciliani riuniti che hanno protetto il territorio, che il vino siciliano oggi è considerato un’eccellenza ed un asse portante dell’economia. E’ grazie agli operatori delle Riserve naturali e a chi s’impegna per tutelare il patrimonio storico se oggi milioni di turisti vengono in Sicilia. È anche grazie all’agricoltura di qualità se oggi la nostra Regione sta resistendo all’avanzata della desertificazione.
Certamente diverse sono le responsabilità e i tentativi di pseudo-sviluppo portati avanti da un pezzo consistente della pseudo-imprenditorialità di cui parla Bonomi: quella stessa imprenditorialità che oggi vorrebbe trasformare la Sicilia in un unico gigantesco pannello solare all’insegna del “Green washing”; quella stessa pseudo-imprenditorialità che da decenni si arricchisce con il business dei rifiuti, avallato da parte consistente della burocrazia e dei governi regionali da Cuffaro in poi.
La CTS continua a essere ingolfata da una pioggia di richieste di pareri e provvedimenti che mai e poi mai, tanto è evidente la loro inammissibilità, dovrebbero essere portate alla discussione, disallineati o del tutto sganciati dalle pianificazioni a monte, previste dalla legge, che li renderebbero ammissibili, piani spesso del tutto assenti, come il Piano energetico e il PUDM per le spiagge.
Ma è legittimo avere il dubbio che proprio questo sia il vero obiettivo di una parte della burocrazia Regionale, che non fa il suo lavoro scaricando tutte le responsabilità alla CTS, e di quella Confindustria che ha perso il pelo di Montante ma non il vizio dell’insofferenza per le regole: delegittimare la CTS, impedirne il lavoro, avere quindi le mani libere per progetti più o meno inutili ma certamente remunerativi.
In tutto questo brilla per assenza il Governo regionale, in primis il Presidente Musumeci e l’Assessore Cordaro che di fronte allo sproloquio di Bonomi hanno scelto un assordante e complice silenzio».






